TRECENTA
Trecenta risale ai tempi dei Romani, che nel 163 a.C. la strapparono agli Etruschi per stabilirvi, con nome di Annejanum, un accampamento militare a 130 (Centum Triginta) miglia romane da Rimini. Per la sua posizione strategica, Trecenta fu saccheggiata dalle principali tribù barbare fra il 263 e il 774, quando passò sotto il Papato.
Nel 1017 Richelda, moglie di Bonifacio IV di Toscana, donò il paese all’Abbazia di Nonantola. Fu poi feudo del vescovo di Ferrara, dal quale passò agli Estensi.
Dal 1208 al 1799 fu dominata dagli Este e poi dalla Chiesa; sotto la loro amministrazione furono bonificate le paludi che circondavano il paese. Le invasioni ripresero nel 1701, fino al 1796 con l’arrivo di Napoleone. Dopo il congresso di Vienna del 1815 nel paese sorse una sottovendita della Carboneria, con ritrovo presso Villa Trebbi.
Nel 1866 Trecenta entrò nel Regno d’Italia. Nel 1928 il comune ha incluso nel suo territorio parte del comune soppresso di Crocetta.
Dopo l’alluvione del 1882 iniziò un forte flusso migratorio verso il Sudamerica che si ripeté nel 1951 quando, dopo l’alluvione del Po del 14 novembre, il paese vide via via ridursi gli abitanti a meno di 3.000.
Da visitare
Chiesa di San Giorgio, in località chiamata una volta Pieve, fu costruita nel XVII di stile barocco ferrarese del Settecento su disegno di Santini
Oratorio della Beata Vergine della Consolazione detto di Santa Chiara
Chiesa di San Maurelio (fraz. di Sariano) con affreschi del 1300 attribuiti alla scuola del Giotto, e altri datati dal 1400 e 1500. Nell’abside, pala attribuita al Guercino con l’immagine di San Maurelio
Palazzo Pepoli, detto “el Palazzòn”. Esistente già dal Medioevo come complesso difensivo a quattro torri, fu possedimento dei Contrari e poi ereditato dai Pepoli alla fine del XVI secolo
Villa Trebbi – Villa della Carboneria. Attualmente sede municipale, la sua costruzione risale alla seconda metà del Settecento, a cura della famiglia Trebbi. Va ricordata per la storia della carboneria polesana
Torre Civica, iInnalzata nel 1888, la torre serviva, con l’ex campana della chiesa di Bagnolo, a chiamare a raccolta i consiglieri del comune. Oggi rimane solo una piccola campana simbolica e l’edificio è adibito a sede di polizia locale, biblioteca comunale e sale per convegni e corsi
Casa Pepoli, detta comunemente “Il Castello”, nella frazione di Sariano
Corte Gaspera, sulla sponta settentrionale dell’omonimo gorgo
All’aria aperta
I gorghi di Trecenta sono un complesso di zone umide testimonianza delle alluvioni antiche, situate in depressioni del terreno. Questi piccoli laghetti hanno dato vita a un ambiente particolarmente ricco di vegetazione e fauna lacustre.