MARCON

Il territorio di Marcon nonostante sia rimasto silente lungo il percorso dei secoli passati, vanta una storia millenaria dato che il toponimo compare per la prima volta in un documento del 997 del vescovo di Treviso, Rozone, che donava il territorio Marconio all’abbazia benedettina di Mogliano, infatti uno dei luoghi di maggiore interesse è la Chiesa di San Giorgio che risale al XII secolo. La sua natura di zona boschiva e umida, in passato non ha mai attirato i nobili veneziani ad insediarsi come invece è capitato per altre zone rurali, a differenza di adesso che grazie all’incentivo dato dalla presenza del polo commerciale che ogni anno vede aumentare le attività commerciali, grazie alla presenza dell’aeroporto, della stazione dei treni e dell’autostrada, grazie a tutti questi fattori Marcon è diventata una meta molto ambita per viverci, in quanto offre la tranquillità di una zona residenziale con i comfort di una città moderna. Come se non bastasse la cittadinanza è molto attiva a livello sociale: sono registrate più di 70 attività sociali, ricreative e culturali, inoltre presso il moderno Centro De André, che ospita la biblioteca comunale, vengono spesso organizzati interessanti incontri culturali dai temi più svariati, concerti e quant’altro.

Come non ricordare poi nel territorio l’Oasi Naturalistica di Gaggio della Lipu e il campo di volo istituito durante la prima guerra mondiale. In un forte connubio tra presente e passato Marcon e i suoi abitanti stanno costruendo il proprio futuro utilizzando dove serve le risorse del luogo e altrimenti mettendosi in gioco e creando nuove occasioni per le generazioni future.

Da visitare

  • Chiesa di San Giorgio costruita tra il 1510 e il 1530

  • Chiesa dei Santi Benedetto, Cirillo e Metodio È la nuova parrocchiale, progettata dall’architetto Umberto Barbisan di Marcon e completata dall’ingegner Francesco Zanin di Treviso consacrata il 13 febbraio 1999 dal papa Giovanni Paolo II

  • Villa Pauletta edificio secentesco rimaneggiato nel XIX secolo

All’aria aperta

Oasi di Gaggio

L’area protetta gestita dalla LIPU e le nuove cave formano una zona umida di circa 65 ettari, che insieme alle cave del Praello, danno vita al sito “Cave di Gaggio”, inserito nella Rete Natura 2000 e quindi protetto dalla legislazione italiana ed europea. L’Oasi forma infatti un piccolo scrigno di biodiversità immerso in un contesto di agricoltura intensiva e di insediamenti urbani e può essere esplorata utilizzando gli appositi sentieri predisposti, dotati di pannelli illustrativi, vari capanni ed una torretta per il birdwatching, che consentono l’osservazione degli uccelli acquatici senza arrecare loro disturbo.

www.oasigaggio.it