BADIA POLESINE

Anticamente denominata “La Badia”, con riferimento alla nota abbazia benedettina di S. Maria della Vangadizza attorno alla quale il paese si era sviluppato. Dopo il 589, in conseguenza della rotta dell’Adige alla Cucca, nell’attuale Veronella, l’Adige abbandonò il suo antico corso. Fu così che l’Athesis abbandonò le Isole Portilia (Porcilia) Menerva, Montagnana, Este e l’alveo fu spostato più a sud ovest verso Legnago con Porto, Castelbaldo e Badia, che era foce su uno dei Sette Mari raccontati da Plinio il Vecchio in Naturalis historia (Endolaguna).

Verso l’anno 900 il marchese di Mantova Almerigo fa edificare l’Abbazia che viene successivamente ceduta ai monaci Benedettini, indipendente dalla diocesi di Adria. Nel 1200 Badia era circondata da una fossa ed aveva tre porte per l’ingresso in città. Nel 1400 inizia il declino della Vangadizza che passa sotto la proprietà della famiglia francese d’Espagnac e successivamente soppressa con decreto napoleonico nell’Ottocento.

La città di Badia Polesine è sotto le dominazioni estensi, padovane, della Repubblica di Venezia, dal 1797 dei francesi e successivamente degli austriaci fino al 1866, quando il Veneto viene annesso allo Stato d’Italia. Badia Polesine risulta anche città conclusiva del percorso dell’antica via di pellegrinaggio Romea Annia, infatti i pellegrini che giungevano dal Nord Europa e dai Paesi dell’Est del continente, confluivano verso l’importante centro romano di Iulia Concordia, oggi Concordia Sagittaria. Da qui appunto, lungo la Romea Annia, percorrevano per oltre 200 chilometri tutta la bassa pianura padano-veneta da est a ovest, arrivando presso l’antica Abbazia di Badia Polesine. Dall’Ottocento la città si sviluppa e vengono costruiti il Teatro Sociale, l’ospedale e numerose opere pubbliche. Per quanto riguarda i trasporti viene costruito il ponte sull’Adige che collega Badia con la provincia di Padova e la linea ferroviaria Verona-Rovigo.

Nel 1928 il comune ha incluso nel suo territorio parte del comune soppresso di Crocetta, che ne è divenuta frazione, oltre che l’ex-comune di Villa d’Adige. Durante la seconda guerra mondiale, nell’aprile 1945 viene bombardato e distrutto il borgo San Nicolò. Negli anni sessanta sorgono in città nuove industrie a causa del boom economico italiano. A metà degli anni novanta viene ultimata la Strada Statale Transpolesana con la conseguente nascita di numerose imprese e industrie nelle sue immediate vicinanze

Da visitare

  • Abbazia territoriale della Vangadizza (Abbazia della Beata Vergine della Vangadizza) – X secolo

  • Duomo Arcipretale di San Giovanni Battista

  • Chiesa Sant’Antonio

  • Oratorio della Beata Vergine Maria della Salute

  • Chiesa Sant’Antonino (Salvaterra)

  • Chiesa San Sebastiano Crocetta

  • Chiesa San Giorgio martire (Villafora)

  • Chiesa di Santa Maria della Mercede (Colombano)

  • Chiesa San Costanzo

  • Palazzo Rossi, risalente al XVIII secolo, recente restaurato grazie al quale sono affiorate delle rare decorazioni del pittore e decoratore veneziano Giovanni Biasin

  • Palazzo Rosini, costruito nel XVI secolo

  • Palazzo Bassi, costruito nel XVII secolo

  • Palazzo Picinali, costruito alla fine dell’Ottocento

  • Mercato Coperto, in stile gotico-veneziano, costruito nel primo Novecento

  • Sede Municipale e Torre dell’Orologio, ricostruito nel XVII secolo

All’aria aperta

  • Parco “Bruno Munari”

  • Giardini della Vangadizza

  • Giardino dell’Abate

  • Giardini del Foro Boario ai valori della rivoluzione francese

  • Oasi Valle della Buora