LENDINARA

Lendinara, in provincia di Rovigo conta circa 12.000 abitanti. Fin dal XVIII secolo, la città viene chiamata con l’appellativo di “Atene del polesine” per i numerosi tesori artistici dal punto di vista storico, artistico, culturale e religioso che custodisce. Molto rilevante e meta di pellegrinaggi è il Santuario della Beata Vergine del Pilastrello

La sua storia inizia in epoca romana attestata dai numerosi ritrovamenti archeologici, quali urne cinerarie, lapidi, monete, vetri ed anche tracce di opere stradali ed idrauliche. Il primo documento storico ufficiale riguardante la città risale all’870, quando il veronese Uberto Cattaneo ottenne dai carolingi la signoria sul paese, signoria che durò per più di quattro secoli. Nel secolo XI a Lendinara c’era un castello imponente  collocato alla sinistra dell’Adigetto ed era circondato da fortificazioni che contenevano gran parte dell’abitato. Al di fuori delle mura si trovavano, invece, la pieve di Santa Sofia e il convento di San Biagio attorno a cui si andavano formando varie contrade. Grazie alla presenza dell’Adige, lo sviluppo fu continuo e rapido con la costruzione di chiese e ville e la presenza di notai, famiglie cittadine nonché di un’organizzazione comunale sviluppata. Ebbe un podestà a partire dal 1225 e fu dotata nel 1321 del primo statuto in Polesine. La città venne distrutta da Ezzelino da Romano nel 1246. Dopo questo incendio,   grande complesso conventuale dei francescani, detto ‘San Marco’. Il convento fu soppresso definitivamente nel 1810. Verso il 1275, per un breve periodo, la città si resse a repubblica. I padovani acquistarono la città nel 1283 e la cedettero poi agli Estensi. In questo periodo fu eretto il “Granarone”, un grande deposito di vettovaglie. Il castello aveva una torre maestra di cinque piani, e una fossa che circondava tutto il paese. Quattro porte regolavano l’accesso alla città. Dopo esser stata venduta ai veneziani, nel quattrocento Lendinara ebbe un periodo di splendore grazie alla nascita di numerosi conventi che custodirono e diffusero arte e cultura. Nacque anche la grande scuola degli artigiani del legno dei Canozio, fra cui eccelse Lorenzo (1426-1477), autore di lavori in stile gotico.

Come tutto il Polesine subì negli anni le frequenti alluvioni. Nel 1495 Lendinara ricevette il titolo di città. Con il trascorrere del tempo la città si ingrandì sempre più: nel cinquecento la città si era arricchita di case signorili ed oratori; nel seicento, la popolazione oltre che all’agricoltura era dedita all’industria della lana e al commercio dei pellami. Nel 1695 fu fondata la prima stamperia. Nel settecento la città si rinnovò con la ricostruzione di edifici pubblici e privati, mentre le strade e le piazze furono lastricate. Anche la cultura ebbe un grande impulso fino e per questo Lendinara fu chiamata “l’Atene del Polesine”.

Dalla fine del settecento la città subì le varie dominazioni a cui tutto il polesine fu sottoposto con il susseguirsi dei francesi e degli austriaci fino a fare parte del Regno d’Italia.

Un forte sviluppo industriale con la produzione dello zucchero, di una fabbrica di concimi, di uno jutificio e canapificio e di un’industria alimentare. Attualmente ci sono insediamenti industriali di arredamento, abbigliamento e di calzature.

Da visitare

  • Il Santuario della Beata Vergine del Pilastrello è un santuario mariano eretto in seguito ad avvenimenti miracolosi avvenuti nel XVI secolo

  • Chiesa di San Biagio, elegante e neoclassica chiesa, per come si presenta oggi, risale all’ottocento ma è presente un oratorio dedicato a San Biagio a Lendinara fin dal Duecento

  • Chiesa di San Francesco, fondata nel 1486 per il convento delle monache benedettine cassinesi e dedicata a Sant’Agata

  • Chiesa di Santa Maria e Sant’Anna, edificata nel 1433 per volere di Anna Bollato Falconetti. Nei sec. XVI e XVII era presente presso la chiesetta un convento di Suore Benedettine. Nel 1799 venne occupata dai Russi che vi celebravano i riti ortodossi. La chiesa venne restaurata nell’Ottocento per volere e sotto la sovrintendenza di don Gaetano Baccari

  • Chiesa di San Giuseppe, a pochi passi dal Duomo. Venne costruita intorno al 1500 ed inizialmente venne dedicata a Santa Maria delle Grazie

  • Chiesa di San Rocco, costruita nel 1516 per volere del Consiglio Comunale come ringraziamento a San Rocco per lo scampato pericolo della peste del 1511

  • Palazzo Pretorio, uno dei più antichi edifici estensi nel Polesine, esso infatti risale alla fine del Trecento. Nacque come castello, sede civile e militare dell’autorità estense, in un primo tempo, ed in seguito veneziana

  • Palazzo Comunale, eretto dagli estensi nel XIV sec., è sede del Municipio di Lendinara

  • Torre dell’Orologio, torre che indicava una delle entrate della città-castello. Venne trasformata in torre campanaria e dotata di un grande orologio solo nel Seicento

  • Palazzo Ca’ Dolfin-Marchiori e giardino romantico, edificato nel Cinquecento, forse su progetto di Vincenzo Scamozzi, allievo del Palladio, è dotato di un ampio parco in stile romantico sul retro, nato dall’inventiva di Domenico Marchiori, pittore e poeta

  • Palazzo Malmignati-Boldrin, in stile ferrarese, costruito nella prima metà del XVI sec. per volere del cavaliere della Serenissima Vincenzo Malmignati, Palazzo Boldrin è sede della Biblioteca Comunale, fondata nel 1787

  • Teatro Ballarin, costruito nel XV sec. dagli Estensi, inizialmente era un deposito di vettovaglie. Veniva, infatti, chiamato “granaron”. Solo nell’Ottocento venne ristrutturato e trasformato in teatro secondo il progetto di Antonio Foschini

All’aria aperta

  • Parco in stile romantico di Palazzo Ca’ Dolfin-Marchiori

  • Parco delle Rimembranze