CAMPOLONGO MAGGIORE

Le prime tracce di vita sul territorio di Campolongo Maggiore risalgono al XII sec. a.C. e sono testimoniate da recentissimi ritrovamenti archeologici. Esisteva, a quell’epoca, un villaggio circondato da un argine con un’estensione di circa 6 ettari dove vivevano genti dedite all’allevamento e ad un’agricoltura primitiva. A questa fase protostorica è seguita la civiltà dei Veneri che ha interessato tutto il nord-est dal IX al II sec. a.C. e che qui ha lasciato consistenti tracce della presenza di un popolo molto legato al culto dei defunti. In questo periodo ci fu un forte legame tra gli antenati paleoveneti con il mondo greco, con Este, con Adria e con Padova da cui dipendevano amministrativamente. E proprio i Padovani soccorsero i villaggi in occasione dell’invasione dei Spartani nel 302 a.C. che sconfissero; successivamente si insediarono i romani per sedere le numerose guerre interne.

Tutti i materiali a testimonianza di questo periodo (attrezzi agricoli, pesi di telaio di varia forma e grandezza, coltelli, cardini di porte, serrature, chiavi, monete, anfore, coppe, ciotole, ceramica nera con raffigurazioni floreali) conservati all’interno dell’Antiquarium di Bojon.

La fuga delle popolazioni dalla terraferma alla laguna a causa delle invasioni barbariche segnò la scomparsa di tutti i villaggi presenti. Si riprende ad avere notizie verso il IX sec. secondo le quali il nostro territorio risulta far parte della Corte di Sacco o Saccisica e appartenente al Vescovo di Padova.

Verso il secolo XIII la Repubblica di Venezia, dopo aver esteso il proprio dominio sul mare, inizia a conquistare la terraferma ed il territorio di Campolongo diviene teatro degli scontri con Padova.

La Repubblica di Venezia diede avvio alla realizzazione di una serie di “tagli” (canali) che andavano a incidere pesantemente sul già precario equilibrio idrogeologico. La realizzazione, tra il 1488 e il 1507, del Brenta Nuovo o Brentone, che deviava il Brenta da Dolo a Conche, attraverso Bojon e Corte scorrendo tra la provinciale e la ferrovia, si rivelò subito inadeguato.

A seguito della deviazione del Brenta e l’interramento del Cornio, il territorio di Campolongo fu travagliato da continui allagamenti che solo con l’avvento delle idrovore a vapore risolse parzialmente il problema.

Con il napoleonico Regno d’Italia, nel 1806, Liettoli, Bojon e Campolongo divennero tre piccoli Comuni del dipartimento del Brenta (l’odierna provincia di Padova) e l’anno dopo furono trasferiti al dipartimento dell’Adriatico (l’odierna Città Metropolitana di Venezia). Subentrando, nel 1815, il regno Lombardo-Veneto i tre Comuni furono fusi nel Comune di Campolongo Maggiore.

Da visitare

  • Chiesa di Campolongo intitolata ai Santi Felice e Fortunato

  • Chiesa Parrocchiale di Bojon, del sedicesimo secolo dedicata a S. Nicolo Vescovo. Interessante è il campanile romanico del Quattrocento

  • Chiesa di Liettoli del 1836. Essa fu edificata nella stessa area della precedente, ma con un diverso orientamento. Restaurata nel 1884. Di particolare interesse è la Pala d’Altare il cui autore è Gabriele Caliari (1568-1631), figlio del grande Paolo, detto il Veronese

  • Mostra archeologica nella frazione di Santa Maria Assunta, curata dal locale gruppo archeologico “Mino Meduaco”

  • Antiquarium nella frazione di Bojon