DELTA DEL PO
Il paradiso naturale riconosciuto dall’UNESCO
STORIA
I Romani fondarono colonie in territorio veneto (la prima fu Aquileia nel 181 a.C.), lasciando ampi margini di autonomia alle comunità locali. Uno strumento essenziale per la penetrazione romana fu la costruzione di un complesso sistema stradale che permise il diretto controllo militare e la diffusione capillare della cultura dei nuovi dominatori. L’apice della vitalità economica e culturale si ebbe durante il I sec. d.C.. Nel III sec. il territorio risentì della generale crisi politica dell’impero che comportò l’abbandono di parecchi centri. L’occupazione che seguì nel IV e V secolo non ebbe i caratteri e la floridezza dei secoli precedenti. Di lì a poco la caduta dell’impero e la conseguente mancanza di un potere politico e amministrativo che imponesse ed organizzasse la tutela e la salvaguardia degli argini dei fiumi maggiori e dei canali di drenaggio portò al collasso di quel sistema economico. Ne conseguirono l’alluvionamento e l’impaludamento delle zone vallive e l’accrescersi di selve e boschi.
I bizantini ripresero, dopo i Romani, l’opera di mantenimento dei canali e delle opere idrauliche, ma con la discesa dei Longobardi, nel VI secolo, iniziò un nuovo periodo di degrado e il Delta tornò ad avere un assetto naturale. Poco rimane delle fortificazioni di epoca medievale quando i primi Estensi, i Veneziani, gli Scaligeri ed i Ferraresi si contendevano il territorio del Delta.
Tra il IX ed il X secolo, le paludi del Delta furono, per motivi commerciali, teatro di scontri tra le città di Comacchio e di Venezia. La Serenissima vinse nell’883 e nel 932 con la deportazione dei superstiti e l’incendio di Comacchio. Nei due secoli successivi furono i monaci benedettini di Pomposa a dettare legge nel Delta dopo essersi affrancati dall’Esarcato di Ravenna.
Dopo la rotta di Ficarolo nel 1152 la Signoria degli Estensi riuscì ad espandersi fino al Delta, scontrandosi con la Serenissima nella guerra del sale (1482-1484). Dopo la decadenza estense i territori passarono allo Stato Pontificio. I nobili veneziani impegnarono grandi capitali nella messa a coltura dei suoli e con il taglio del Po nel 1604 deviarono il corso del fiume verso sud per timore che nel tempo potesse interrare la laguna veneziana. Il così detto Taglio di Porto Viro ridisegnò l’assetto del Delta portandolo ad essere quello che è oggi.
I Secoli XVI e XVII videro la nascita di palazzi, ville e corti rurali che videro il loro massimo splendore nel Settecento. Nel 1708 ci furono l’invasione austriaca del Delta, l’assedio di Ferrara e l’occupazione di Comacchio, che rimasero austriache fino al 1725.
AMBIENTE
Il Parco possiede la più vasta estensione di zone umide protette d’Italia. Grazie alla varietà di ambienti naturali del parco, la flora è estremamente varia tanto da poter contare circa un migliaio di specie diverse. Lo stesso si può dire per quanto riguarda la fauna, oltre 400 specie differenti tra mammiferi, rettili, anfibi e pesci popolano l’intera area. Grazie al suo ecosistema in tutto il suo territorio è forte la presenza di uccelli, oltre 370 specie, nidificanti e svernanti, da fare del Delta del Po la più importante area ornitologica italiana ed una delle più conosciute d’Europa per gli amanti del Birdwatching. Tra gli anfibi merita una menzione la presenza del raro pelobate fosco o rospo dell’aglio, un rospo di medie dimensioni che può raggiungere gli 8 cm. di lunghezza nelle femmine e di circa 6,5 cm nei maschi.
Molto interessante è anche la presenza del tartufo, specie in corrispondenza dei cordoni di dune fossili che passano nelle pinete di Porto Viro, che viene usato nella ristorazione locale.
SCOPRIRE IL TERRITORIO
Il Parco Regionale Veneto del Delta del Po è un’area protetta che con una del Parco del Delta del Po Emilia-Romagna ha ottenuto a Parigi, il 9 giugno 2015, il riconoscimento di Riserva della Biosfera MaB UNESCO.
Il suo territorio si estende dal corso del Po di Goro fino al fiume Adige e comprende il territorio dei nove comuni di Rosolina, Porto Viro, Loreo, Adria, Papozze, Ariano nel Polesine, Corbola, Taglio di Po, Porto Tolle, tutti in provincia di Rovigo, con una popolazione totale di circa 73 000 abitanti entro i confini del parco. Nei secoli il delta ha avuto notevoli cambiamenti dovuti sia alla metamorfosi naturale del territorio che agli interventi umani di ingegneria idraulica realizzati per mettere in sicurezza i territori. Il comprensorio del Delta è dato dal progressivo deposito di detriti da parte del fiume, questo, nel lungo periodo, ha determinato il progressivo spostamento della linea di costa del Mar Adriatico. Attualmente il Delta del Po è completamente al di sotto del livello del mare, fatta eccezione per argini, scanni e dune fossili.